Terminato oggi l'incontro dei delegati della rappresentanza militare dei carabinieri del nord est dove a Padova i rappresentanti dei carabinieri di base si sono confrontati con i delegati CoCeR unitamente ad i rappresentanti a livello intermedio sui temi caldi del momento e le posizioni che devono essere prese per i carabinieri.
Il nord est non è mai mancato all'appuntamento sul confronto aperto e vivo sulle tematiche del momento, contratto di lavoro e riordino dei ruoli. Anche se molto complesso è lo stato dei fatti proprio per le posizioni del Governo e le eventuali aperture di cui non ne conosciamo concreti margini. L'apertura dei lavori è stata fatta dal Generale C.A. Carmine Adinolfi, Comandante Interregionale Vittorio Veneto. Il Comandante nel rinraziare la partecipazione dei delegati a Padova ha voluto dare un suo messaggio invitando alla collaborazione concreta e leale in un momento difficile e a dare il massimo contributo per consentire al Comandante Generale dell'Arma di essere sostenuto e di metterlo nelle migliori condizioni per poter operare al meglio. Ha ribadito che il ruolo della rappresentanza militare è oggi indispensabile e fondamentale se svolto da carabiniere nell'interesse dell'istituzione e dei suoi carabinieri. Ha voluto dare anche la sua breve considerazione sui carabinieri del nord est che stà conoscendo nei suoi frequenti incontri nella giurisdizione. Ha inoltre assicurato che stà svolgendo anche un attenta attività di dialogo con le relative scale gerarchiche nelle quattro Legioni Carabinieri dell'Interregionale Vittorio Veneto dove tiene a che ci sia un attenta attività nell'azione di comando che deve essere esercitata essendo presenti con il personale e avendo il dialogo a fondamento di tutte le attività. Tutto questo deve essere fatto senza mai perdere di vista la propria famiglia e i valori che in essa dobbiamo mantenere da uomini e da carabinieri. L'intervento del Comandante, accompagnato dal Generale Mezzavilla, Comandante della Legione Veneto, ha preso la prima mattinata della prima giornata d'incontro. I lavori sono subito iniziati con un breve aggiornamento sulla situazione e sulle attività in corso a livello centrale, informazioni che sono note anche per i comunicati e le note inviate in queste settimane. Di qui sono iniziati gli interventi dei singoli delegati che hanno portato il contributo di pensiero del personale rappresentato per la propria competenza territoriale ed esperienza sul territorio sinora vissuta. Nel pomeriggio i lavori si sono suddivisi in materia di riordino dei ruoli per singole categorie dove i delegati so sono soffermati nello specifico del singolo ruolo e approfondendo le dinamiche che potrebbero portare a revisioni nel grado e nella categoria. Nella giornata di ieri, dopo i confronti fra singole categorie, l'incontro ha spaziato anche su altre tematiche e dinamiche nei rapporti tra delegati, consigli di base, intermedi e centrali e su altri argomenti che sono ancora in trattazione a livello centrale. Le cifre stanziate sul contratto di lavoro sono misere e tutti i delegati intervenuti hanno chiesto al CoCeR di prendere posizioni importanti nel tutelare il ruolo sociale e di sicurezza per il paese ponendo in essere ogni azine utile a far garantire un aumento adeguato alla vita del carabiniere, alla vita di chi rischia la vita tutti i giorni al servizio della gente di questo paese ed all'ordine ed alla sicurezza del territorio nazionale e non solo. Sul riordino dei ruoli, inserito nella legge madia, mentre per il ruolo ufficiali vi è una certa condivisione nel vedere realizzabile l'unificazione del ruolo, per i marescialli l'individuazione di tre gradi con relativi parametri nella figura del luogotenente potendo guardare ad un nuovo ruolo direttivo, per la categoria carabinieri, appuntati e brigadieri le posizioni sono ben diverse e talvolta distnti tra loro. Diverse visioni su un probabile riordino tra chi fra qualche anno và in pnesione e chi ha davanti almeno un ventennio. Il ruolo Brigadieri che se non ha davanti un reale avanzamento di parametro e grado non puo' retrocedere in un unificazione del ruolo perdendo passi in avanti sinora fatti nell'identificazione del nuovo ruolo creato proprio con la riforma dei marescialli del 1996. Una cosa è certa che il ruolo appuntati e carabinieri non puo' restare a guardare in un intervento di riforma sulle carriere. Il concetto socio-militare di lasciare la base sempre distante dalle altre categorie non puo' piu' considerarsi un contesto militare adeguato nell'arma dei carabinieri che guarda ad una forte necessità di adeguare anche le funzioni dei carabinieri e il riconoscimento delle qualifiche di ufficiale di polizia giudiziaria che oggi costituirebbe solo dare maggiore servizio al cittadino. La categoria appuntati e carabinieri è la piu' numerosa e non si puo' certo pensare ad un salto in avanti di massa. Il riordino dei ruoli deve essere un intervento che deve dare certo risposte al carabiniere di oggi ma che deve dare garanzie a chi domani è carabiniere e lo continuerà ad essere con le scelte di oggi. Non si potrà certo fare l'errore del passato dove per pensare a chi in quel momento vedeva modificare il proprio status e il prioprio stipendio, non si curo' di chi dopo vent'anni sarebbe rimasto collassato in un ruolo ed in un grado che ha alimentato demotivazione in un contesto militare e funzionale dove non si puo' convivere con questi dati di fatto. Il confronto tra delegati è stato aperto pur se molto differenziato per opinioni e posizioni sulle scelte da poter prendere in questo momento delicato. I vari consigli di base e il Consiglio intermedio elaboreranno dei documenti che diffonderanno al personale con delibera per darne diffusione e paretcipazione. La prossima settimana il Co.Ce.R. carabinieri a Milano incontrerà il CoIR Pastrengo e i delegati dei tre Consigli di Base Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta e Liguria. Intanto è importante dire la propria partecipando e investendo i rispettivi dleegati dei vari organismi di base e ai vari livelli, per poter far sentire la voce del carabiniere che arrivi con testimonianze anche di vita quotidiana e poter prendere sempre piu' atto di quella che è la realtà del carabiniere e di quali interventi siano necessari sia per dare risposte concrete alle aspettative dei carabinieri superando considerazioni e valutazioni personalizzate che non produrrebbero espressione della volontà dei carabinieri. Mentre il CoIR Vittorio Veneto in settimana elaborerà la sintesid ei lavori, si prepara a Milano l'incontro con i rappresentanti dei carabinieri dell'Italia del Nord ovest.
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