E' il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d'Armata Tullio Del Sette a presenziare alla cerimonia d'intitolazione della caserma della Stazione Carabinieri di Alberese, Grosseto. La comunità maremmana si ferma per abbracciare il significativo momento in memoria di Alessandro Giorgioni.
E' una piccola comunità maremmana in periferia di grosseto. E' sabato mattina, a sorpresa, una fredda mattinata. C'è la caserma dei carabinieri di alberese li' dal 1930. C'è uno schieramento di carabinieri del Comando Provinciale di Grosseto, i carabinieri, i brigadieri, i marescialli, gli ufficiali, il Comandante Provinciale. C'è il Comandante della Legione Toscana, il Comandante Interregionale Podgora Gen. C.A. Vincenzo Giuliani, c'è il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Tullio Del Sette. C'è la rappresentanza militare dei carabinieri di maremma, della toscana e della legione Marche. Ci sono le autorità civili e politiche della maremma, c'è il primo cittadino della città di Grosseto. La stazione carabinieri di alberese è "vestita" per le grandi occasioni, e fuori, affianco alla porta d'ingresso una targa che di li' a poco leverà il suo timido velo. Su c'è inciso il messaggio in memoria di alessandro giorgioni, appuntato nei carabinieri, medaglia d'oro al valore dell'Arma dei Carabinieri, vittima a pereto, sant'agata feltria, durante il servizio di colpi di pistola che spensero in pochi istanti la sua vita, e lo privarono definitivamente ai loro cari, lasciando quel vuoto improvviso che un figlio, una moglie, una madre, un padre, un fratello, non avrebbero mai voluto subire. La comunità di albesere è ferma tutta li', intorno alla Stazione Carabinieri, avvolti in quel momento formale di memoria e di ufficialità. Un silenzio commosso e sentito favorisce le parole del Comandante Provinciale di Grosseto, del Sindaco, del Comandante Generale. Ognuno di essi concentra il proprio intervento in poche ma sentite e significative parole. E' il significato di questa mattinata, è il valore di questa giornata che diventa subito protagonista in questo piccolo pezzo di terra della splendida terra di maremma. C'è la mamma, il papa' francesco, il Maresciallo Giorgioni, quel comandante della stazione carabinieri. C'è Giovanni Giorgioni, il maresciallo, il fratello del caro alessandro. C'è l'attuale Comandante della Stazione Carabinieri, il sottordine che prese il testimone del Comando proprio dal buon Francesco, il maresciallo di tutti. Gli amici di alessandro, chi lo ha visto crescere, chi lo ha visto partire per indossare la divisa nera a bande e strisce rosse, quella per cui tutta la famiglia Giorgioni ha fatto una vera e propria scelta di vita. Tutta la commozione, i pensieri, i ricordi, la memoria, sembra portare tutti in momenti di vita di anni e anni addietro. Sembra vedere quegli anni quando quel piccolo ragazzone saliva e scendeva quelle scale di quella caserma, sempre tra i carabinieri e quante volte seduto nell'ufficio del Comandante, l'ufficio del suo papa'. Quante volte papà francesco mentre batteva a macchina quelle lunghe lettere, parlando con il piccolo alessandro, si sentiva dire ....papà io da grande anche io voglio fare il carabiniere. E papà francesco, senza interrompere il suono dei tasti di quella macchina da scrivere, accennava ad un sorriso e lo guardava vendendo in lui quell'entusiasmo che ripagava il suo ruolo e il suo fare di tutti i giorni con quella divisa che tanto ha amato e ama ancora. Quante volte, il piccolo alessandro, si è fermato seduto su quei gradini, quelli del portone della caserma. Sembra di vedere proprio quegli istanti. Un fanciullo pieno di vita che è seduto li', sotto dove da oggi c'è una targa, quella con su il suo nome e in sua memoria per il suo valore, per il sacrificio della sua vita. Poi questa immagine svanisce e ti riporta ad oggi, mentre il Comandante Generale dell'Arma stà parlando, ricordando il suo valore di carabiniere. Mamma Giacinta è presa dalla commozione nel dolore sempre vivo con al fianco papà francesco, sempre stretto con i suoi alamari. Li vicino, c'è anche giovanni, il maresciallo giovanni giorgioni, suo fratello, con la sua divisa. Le sue lacrime composte e la sua piccola soddisfazione di essere riuscito a partecipare il Comandante Generale affinchè questa giornata ci fosse stata. Oggi ad alberese è passata una mattinata tricolore. Un momento dove il valore, la memoria, il senso del dovere, il sacrificio di una vita da carabiniere che in un fazzoletto di terra di maremma ha chiamato tutti raccolti ad un grande rispettoso silenzio nella consapevolezza di cosa significhi essere al servizio del proprio paese, sacrificando la propria vita. La notra vita, quella da carabiniere. Da oggi il sacrificio di alessandro resta anche scritto in quelle lettere incise su quella targa, li', sulla porta della caserma dove è cresciuto da figlio del maresciallo, da giovane adolescente, da giovane carabiniere, per poi lasciarci il suo valore alla memoria. E' scritto anche li' ...su quella targa.