A MEL LA TARGA IN MEMORIA DEL BRIGADIERE GELISIO. LA COMUNITA' BELLUNESE SI UNISCE TRA AUTORITA' CIVILI, RELIGIOSE E MILITARI NEL GIORNO DELLA MEMORIA. TUTTO NACQUE DA UNA FOTO IN UN ARMERIA....

Nella Stazione Carabinieri di Mel, nel bellunese, il giorno della memoria rende onore al ricordo del Brigadiere Gelisio con una targa. Un momento significativo che ha coinvolto la partecipazione di tutta la comunità alla presenza delle massime aurorita' dell'area bellunese. Una bella giornata della memoria tra i carabinieri di Mel.

A Mel, provincia di Belluno, 10 febbraio 2017, nella Stazione Carabinieri, il “giorno della memoria”. Nella piccola Stazione della provincia bellunese sotto la Compagnia Carabinieri di Feltre, un piccolo angolo dell’ingresso della Stazione Carabinieri, li’ in alto, a sinistra sul muro. Da oggi c’è una targa alla memoria del Vice Brigadiere dei Carabinieri Giuseppe Gelisio. A scoprire il tricolore sulla targa suo figlio Renato Gelisio e sua nipote Deborah, carabiniere forestale a belluno. Una significativa ed emozionante cerimonia dove hanno preso parte tutte le autorità civili, religiose  e militari della realtà bellunese. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Belluno, Ten Col. Sulpizi Giorgio ed il Comandante della legione Carabinieri Veneto, Gen. B. La Gala Giuseppe, hanno portato a Mel la massima espressione dei carabinieri del veneto con la delegazione della rappresentanza militare dei carabinieri del Co.Ba.R. Veneto, del Co.I.R. Vittorio Veneto e del Co.Ce.R. Carabinieri. Giuseppe GELISIO nacque a Tallandino di Mel (BL) il 20 settembre 1907. Il 18 gennaio 1926 si arruolò volontario nei Reali Carabinieri. Il 17 gennaio 1929 venne collocato in congedo illimitato con dichiarazione di buona condotta . Il 15 ottobre 1935 venne richiamato in servizio. Il 1 febbraio 1940 fu promosso al grado di Vicebrigadiere. Prestò servizio presso la Stazione CC di Avio (TN) e di Trento Principale. Il 10 giugno 1942 venne trasferito alla Stazione CC di Pinguente (Istria). In seguito fu trasferito al comando della caserma in località di Trestenico nel Comune di Lanischie (Istria). Dopo l’8 settembre 1943 venne dichiarato irreperibile.  Il Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur”, patrocinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia ha provveduto a ricostruire gli eventi concernenti la scomparsa del militare. Il 09 settembre il Brig. Giuseppe GELISIO, Comandante della caserma in località di Trestenico , posto fisso, gestì in modo esemplare il delicato passaggio dei poteri, della consegna degli armamenti e delle dotazioni della caserma alle bande armate jugoslave, garantendo la vita di tutti i Carabinieri del Reparto e ottenendo garanzie per il rientro degli stessi senza arresto o violenze. Lo stesso Brigadiere GELISIO tornò alla sua famiglia a Mel in attesa di ricevere ordini. L’Istria dopo questa breve conquista jugoslava, passò sotto il controllo tedesco. Il Brigadiere Gelisio pochi giorni dopo d’iniziativa ritornò nuovamente a Trestenico per continuare ad assolvere i propri compiti istituzionali. Poco tempo dopo, fu prelevato dai partigiani jugoslavi operanti nei territori occupati dai tedeschi e precipitato in una vicina foiba. Nel 2010 alcuni locali testimoni indicarono la foiba nella quale il militare era stato precipitato. Gli esami del DNA effettuati sui resti rinvenuti nella foiba non hanno ad oggi consentito di individuare con certezza la presenza del Brigadiere GELISIO.  Insignito della croce di merito di guerra ai sensi del Regio Decreto 14 dicembre 1942 (partecipazione operazioni periodo bellico 1940-43. Riconosciuto partecipante dal 18 novembre 1942 all’08 settembre 1943 alle operazioni di guerra svoltesi nelle province di Trieste e Pola. Il 09 febbraio 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso alla famiglia del militare defunto nell’ambito della “Giornata del Ricordo” una medaglia e un diploma alla memoria.  Tanti carabinieri sono morti in quel periodo e pagando il solo fatto di essere rappresentanti dello Stato Italiano e pagarono con la vita il loro senso del dovere e di responsabilità come fu per il Brigadiere Gelisio. Per tanti di loro, i ricordi di cio’ che fu sono testimoniati dai racconti e dai ricordi di chi ebbe modo di vedere per l’ultima volta coloro di cui, dopo poco, non si seppe piu’ nulla, perdendosene le tracce. Tutti destinati alle foibe svanendo nel nulla e lasciando il vuoto dei ricordi. Per la famiglia Gelisio, per il primo cittadino di Mel, per la piccola comunità bellunese, oggi è stato un giorno speciale nel giorno della memoria. Dopo anni una targa in marmo alla memoria ha trovato posto nella Stazione Carabinieri di Mel, dove nacque il Brigadiere Gelisio, nella sua terra. Le parole espresse in questa occasione dalle autorità intervenute hanno suggellato il momento emozionante dando quel valore aggiunto ad una giornata particolare per cui tutta la comunità ne è stata coinvolta. La gioia di Renato, figlio, l’emozione di deborah in divisa da carabiniere, l’emozione di tutta la famiglia Gelisio riempita d’orgoglio nel poter ricordare il proprio avo nella Stazione Carabinieri dove, da oggi, trova posto una targa alla memoria che rimarrà per sempre. Non è semplice ricordare tutte le vittime delle foibe e non semplice è poter dare loro un adeguata commemorazione per quelli che furono gli eventi e per come furono fatti sparire centinaia e centinaia di vite umane in quelle fosse che accolsero una triste e drammatica pagina di storia del nostro paese. Tutto nacque da una visita di cortesia nell'armeria bellunese dei Gelisio dove dall'osservazione di una foto, ne nacque la condivisione di un idea per riuscire a dare un ulteriore adeguato contributo per ricordare i nostri colleghi carabinieri che nelle foibe ebbero a pagare il prezzo della vita per il ruolo, per il senso del dovere, perchè erano carabinieri nel nome dello Stato.  Nel nostro piccolo, da un iniziativa partita da alcuni delegati della rappresentanza militare che poi ha coinvolto tutto il CoBaR e il CoIR, unitamente alla scala gerarchica dei carabinieri del nord est, è partita questa iniziativa che ha coinvolto l’amministrazione comunale e tutta la comunità portando alla realizzazione di questo momento formale alla memoria in una giornata dove l’Arma dei Carabinieri ricorda tutti coloro che con la divisa indosso scelsero di mantenere la propria identità con il proprio senso di responsabilità venendo a fare anch’essi la triste fine di quelle che furono le foibe.